QUELLA VOCINA CHE DICE “RIPRENDO DOMANI”

Stamattina all’alba l’ho sentita, era la vocina.

Ma facciamo un passo indietro. Per cambiare la vita non serve la forza di volontà. Quella serve per portare a termine compiti intensi e di breve durata.

Per cambiamenti stabili sul lungo termine serve altro. Serve rimodellare le mie sinapsi, i contatti tra i miei neuroni, là dove sono scritti i miei comportamenti, pensieri e schemi automatici.

La creazione di abitudini è uno strumento potente per scardinare loop tossici ma soprattutto iniziare a costellare le giornate di atti di Potere, scelti da me.

Funziona così: brevissimi atti ripetuti ogni giorno. (consiglio la lettura di Atomic Habit di James Clear, un buon manuale per comprendere il potere delle abitudini e risparmiarsi banali errori nell’iniziare questa pratica)

Un errore classico? Strafare. Più è lunga l’azione che voglio rendere una mia abitudine, più sarà rapido e probabile il fallimento. Una buona nuova abitudine non dura più di 3 minuti.

Secondo errore classico? La ‘giornata zero’. Giornate in cui, per mille motivi, tutto sembra suggerirci di rimandare, di non agire e il pensiero è ‘riprendo domani’.E invece proprio in quel momento è importante tenere la rotta, Non rinuncio completamente a quella azione, magari la riduco ancora di più nei tempi, ma agiscO. E rinforzo quel circuito sinaptico meraviglioso che si sta consolidando tra i miei neuroni. Un circuito che parla di Potere e Libero Arbitrio.

E oggi mi sveglio all’alba per la routine del mattino e guardo fuori e pioooove tantissimo. È sabato. Una vocina mi dice di tornare sotto le coperte immediatamente. È la vocina delle ‘giornate zero’ La sento. So dove mi vuole portare. Sorrido. Metto le scarpe da corsa, oggi il mio giro sarà brevissimissimo, ma ci sarà.

di Michela Bonelli

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