Truman Show: il ruolo della mente egoica

“Truman, là fuori non troverai più verità di quanto non esista nel mondo che ho creato per te!”

Questo è ciò che dice il regista quando Truman è sulla porta, ha appena preso coscienza del mondo artificiale in cui ha vissuto fino a quel momento ed è pronto a lasciarlo per sempre.

Lo stesso ci sussurra la nostra mente egoica quando ci sentiamo attratti da una nuova strada, da una nuova visione, e siamo lì lì per lasciare andare una nostra convinzione limitante. Quel momento è molto delicato, siamo nella terra di mezzo. Da un lato la Mente Superconscia ci spinge verso nuovi orizzonti. Dall’altro lato la nostra mente egoica cerca di tenerci nel confine conosciuto, raccontandoci che NON c’è un altro modo di guardare alle cose, oltre a quello che abbiamo vissuto finora. E lì iniziano le paure, parte il senso di vertigine. Quei timori sono la voce della mente egoica che svolge il suo meccanico compito di tenerci al sicuro negli schemi noti. Quando ci troviamo lì, ci sembra di avere solo due spiacevoli strade: assecondare le paure (e stare dove siamo sempre stati) oppure sfidarle (e lanciarci nel vuoto). Esiste una terza strada: riscrivere le convinzioni. Attraverso il lavoro sulle credenze, apriamo un dialogo con la mente egoica, la rassicuriamo amorevolmente sui nuovi scenari e sciogliamo una volta per tutte quella voce paralizzante.

Se desideri saperne di più su come andare oltre i dettami della mente egoica, intanto dai un’occhiata a questo trailer.

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