Una sera di quindici anni anni fa il mio più grande Maestro, seduto su uno sgabello fumando un sigaro, mi ha catapultato nel più soave di tutti i sentimenti: l’Incanto. È ciò che accade davanti alle acque di un fiume illuminato dal sole: tramite i mille bagliori intermittenti l’occhio riesce a fare esperienza dell’Infinita Luce del Sole, che invece non può osservare per via diretta.
Davanti a questo luccicante scenario gli occhi si confondono, la mente logica va in black out e finalmente posso accedere all’Incanto, che è la dimensione naturale della nostra mente Superconscia.
Ora so che quel gate si può aprire ogni volta che mi trovo davanti alla Bellezza: un fiore, un cucciolo, un’alba… La mente razionale si trova spiazzata perché non c’è niente da capire. E in quell’immagine percepisco il fedele eco della Sorgente. La ‘strada di Casa’.
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