La “Credenza de-potenziante” è un modello di pensiero che rinnega e ci sottrae il nostro innato potere. La prima di tutte le credenze depotenzianti, è che ci sia una realtà la fuori autonoma e indipendente a cui noi siamo chiamati a reagire.
“La realtà agisce e io reagisco”
La Re-azione ci mette per definizione in una posizione di subordinazione rispetto a chi ha compiuto l’Azione. Chi conduce il gioco Agisce, chi lo subisce Re-Agisce. In questa visione quindi è la realtà a guidare il gioco mentre noi, vittime, ci barcameniamo alla bene e meglio a fronteggiarla.
Aderire a questa visione della realtà, restringe drammaticamente il campo per ogni lavoro su di sè. Questa credenza ci lascia un ambito molto ristretto di azione: non ci resta che scegliere come reagire alle circostanze. Possiamo quindi lavorare sull’essere positivi, propositivi, costruttivi, resilienti…. Ma non certo potenti. Finchè credo che là fuori ci sia una realtà oggettiva e indipendente da fronteggiare, il massimo a cui potrò ambire sarà diventare una “vittima” sorridente e positiva.
“Io agisco, la realtà reagisce”
Se mi sposto invece in un modello di pensiero che guarda alla realtà che vivo come ad uno specchio dettagliatissimo di ciò che io sono, di ciò che credo a livello subconscio, la realtà comincia a diventare un’interessante chiave di lettura di quelli che sono i miei schemi limitanti. A questo punto non resta che modificare il mio schema per modificare la realtà. Non serve più “combattere” la realtà, “opporsi”, “difendersi”, tutti verbi tipici di una vittima, ma serve solo spostarsi in un altro contesto mentale e quindi in un altra realtà, di cui mi riconosco sovrano al 100%.
Cosa significa nella pratica?
Significa che se percepisco violenza, arroganza, aggressività attorno a me, non mi resta che indagare quali sono i miei schemi violenti, arroganti o aggressivi… Sciolti questi schemi, tramite un lavoro sulle mie credenze subconsce, la realtà non potrà che modificarsi. Se la realtà è un mio specchio, se io cambio, la realtà non avrà più ragione di manifestarsi nello stesso modo: il riflesso si modificherà necessariamente.
Primo passo: cosa mi disturba?
La realtà che ci troviamo a vivere smette così di diventare un’onerosa sfida, a volte la percepiamo addirittura come una condanna,ma diventa un prezioso strumento di evoluzione personale. Il primo passo è identificare cosa ci disturba della nostra realtà: il nostro disagio ci mostra con chiarezza disarmante quale è in priorità il prossimo schema limitante che possiamo superare, per connetterci sempre di più al nostro innato potere personale.
La realtà è un potentissimo acceleratore: ci viene in soccorso per mostrarci “là fuori” le nostre credenze depotenzianti, credenze che spesso sono così connaturate nel nostro modello, che senza l’aiuto della realtà non saremmo in grado di intercettare, perchè troppo coinvolti o identificati.
Credenza depotenziante: Reagisco ad ogni circostanza che la vita mi propone.
Credenza potenziante: Abbandono l’illusione di una realtà oggettiva e riconosco il mio riflesso in ogni circostanza che vivo.